ll Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere di Palazzo Taglieschi e il Museo della Battaglia e di Anghiari inaugurano i nuovi allestimenti dedicati alle ceramiche tradizionali anghiaresi e alle armi storiche.
Date di apertura
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Da lunedì 15 dicembre 2025
“(…) il museo di Anghiari avrà alcune appartenenze dislocate,
di vero interesse tradizionale, come (…) una fornace dei pignatti e scaldini.”
Don Nilo Conti (1908-1973)
Le collezioni etnografiche raccontano la storia di Anghiari nei nuovi allestimenti dedicati alle ceramiche tradizionali anghiaresi nelle sale del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere in Palazzo Taglieschi e alle armi da fuoco al Museo della Battaglia e di Anghiari.
Lo svilupparsi del continuo e corretto dialogo fra le due istituzioni museali, relativamente alla promozione e all’erogazione di servizi condivisi, prevede delle profonde riflessioni sulla necessità scientifica di adeguare entrambe le raccolte rispetto all’offerta culturale complessiva. Il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Alta Valle del Tevere di Palazzo Taglieschi è il museo territoriale per antonomasia della Valtiberina, del cui territorio raccoglie ed espone ampie e variegate testimonianze storiche, artistiche, etnografiche. Il Museo della Battaglia e di Anghiari in Palazzo del Marzocco è il museo comunale tematico che valorizza l’evento storico del 1440 e quello figurativo di Leonardo da Vinci, comprese le vicende storiche, di costume e artistiche ad esso connesse.
Il progetto “Collezioni integrate”, di scambio e valorizzazione delle collezioni del Museo di Palazzo Taglieschi e del Museo della Battaglia e di Anghiari, ideato nel 2021, costituisce uno dei primi passi dell’Accordo di Valorizzazione ai sensi dell’art. 112 comma 4 del D. Lgs. n. 42/2004 e s.m.i.- Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, stipulato il 25 marzo del 2020 tra l’allora Polo Museale della Toscana e il Comune di Anghiari. L’accordo prevede tra i propri obiettivi anche lo scambio di opere tra i due musei, dando vita ad allestimenti tematici che concorrano al raggiungimento delle finalità di valorizzazione perseguite. Il progetto mira dunque ad arricchire, completandole, entrambe le collezioni – le ceramiche tradizionali anghiaresi per il Museo di Palazzo Taglieschi e le armi storiche per il Museo della Battaglia – secondo i criteri di omogeneità delle raccolte e di congruità rispetto alle “mission” di entrambi i musei, promuovendo ricerca scientifica, tutela e conservazione. I nuovi percorsi espositivi valorizzano le collezioni grazie ad una maggior attenzione agli apparati didattici e di comunicazione multimediale e ad un allestimento più contemporaneo dei beni. Si creano così nuove opportunità educative, offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare da una prospettiva più completa le evoluzioni culturali e tecnologiche delle epoche in cui le armi e le ceramiche, entrambe di produzione anghiarese e particolarmente significative per due musei strettamente legati al territorio, sono state create.
Il Museo della Battaglia e di Anghiari cede in deposito a lungo termine al Museo di Palazzo Taglieschi la propria collezione di ceramiche tradizionali anghiaresi, mentre il museo statale concede – sempre in deposito a lungo termine – al Museo della Battaglia l’intera raccolta di armi da fuoco antiche, fino a qualche mese fa esposta nei propri spazi. In questo modo i due musei diventano sempre più complementari, attraverso un fondamentale dialogo che vuole accrescere l’importanza del patrimonio museale di Anghiari, regalando un futuro alla sua storia.
Il percorso espositivo dedicato alle ceramiche tradizionali al Museo di Palazzo Taglieschi, realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, si articola sui tre livelli principali dell’edificio, attraverso otto vetrine che espongono una selezione di circa un centinaio di pezzi tra scaldini, albarelli, zuppiere, pignatte, brocche, boccali, catini e un delizioso fischietto con galletto.
Il fondatore del Museo delle arti e delle tradizioni popolari di Anghiari, Don Nilo Conti, tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento raccolse numerosi esemplari della tradizionale ceramica anghiarese, conservati e solo in parte esposti al Museo. Nei registri delle acquisizioni sono documentati anche gli acquisti effettuati in occasione delle mostre dell’artigianato allestite negli anni Settanta a Monte San Savino, in provincia di Arezzo. Lo scambio con il Comune di Anghiari ha permesso di integrare il nucleo originario con ulteriori raccolte che testimoniano il collezionismo di figure di primo piano della vita culturale anghiarese del secondo Novecento e l’arte di maestri vasai quali Arturo Luconi e Domenico Paci, considerato l’ultimo vasaio. Particolarmente ricca e pregevole è la collezione di Giuseppe Fontana, ricca di manufatti che testimoniano un momento particolarmente felice della ceramica anghiarese, che diviene finalmente accessibile al pubblico grazie alla generosa donazione del figlio Emanuele Fontana.
L’allestimento della collezione di ceramiche è stato progettato da Rossella Sileno con Raffaele Fuschino e Rosario Terrone, e realizzato da Antica Maniera di Marco Santi in collaborazione con la Falegnameria Pettinari Andrea. L’illuminazione delle vetrine è opera di Tecnoelettrica Tecnologies & Solutions. Il progetto grafico è stato ideato da Annalisa Giovannini, studentessa dell’Università degli Studi di Firenze, nell’ambito di un tirocinio curricolare.
In occasione dell’inaugurazione Giulia Basilissi, funzionaria restauratrice conservatrice della Direzione regionale Musei nazionali Toscana, ha curato un intervento di manutenzione conservativa delle ceramiche esposte.
Il percorso espositivo è arricchito da brevi video-documentari, accessibili tramite QR code, realizzati dalla Direzione regionale Musei nazionali Toscana con il supporto tecnico di Erica Andreini. Le clip sono il risultato di un’approfondita indagine sul campo che ha previsto interviste a un collezionista, a una ceramista, a studiosi locali e a un esperto di storia della ceramica.
Il percorso dedicato alle armi da fuoco antiche nel cinquecentesco Palazzo del Marzocco rappresenta l’unione semantica tra il nome e la missione del Museo della Battaglia e di Anghiari, per valorizzare il tessuto storico-artistico-artigianale del territorio.
Vengono raccolte così in un solo luogo la collezione di armi antiche della Banca di Anghiari e Stia e la collezione della Direzione regionale Musei nazionali della Toscana, oltre ad alcune di proprietà del Comune di Anghiari, costituendo la più rilevante esposizione di armi anghiaresi antiche del mondo, nonché per varietà e qualità tra le più significative esposizioni del centro Italia.
Il Museo della Battaglia e di Anghiari, che da 11 anni è “museo di rilevanza regionale”, ai sensi della Legge 21/2010 di Regione Toscana e parte di conseguenza del Sistema Museale Nazionale, è stato da poco riaperto dopo lunghi lavori di adeguamento per l’accessibilità, finanziati con un progetto a valere sul PNRR m1c3.3 investimento 1.2. “abbattimento delle barriere fisiche, cognitive, sensoriali”, con lo scopo di accrescere le opportunità per le persone di accedere a nuovi contenuti. Questo nuovo allestimento rappresenta la prima fase di un percorso di rinascita dopo i lavori e a seguito di una prima parziale riapertura. Un punto di arrivo e di partenza, come fu per Palazzo Taglieschi la “mostra delle armi da fuoco anghiaresi e dell’Appennino tosco-emiliano” curata da Marcello Terenzi nel 1968.
Museo delle arti e tradizioni popolari dell’Alta Valle del Tevere – Palazzo Taglieschi
Direzione regionale Musei nazionali Toscana