Direzione regionale Musei nazionali Toscana

Presentazione del volume di Virginia Caramico “Le tecniche della pittura medievale. Materiali, lavorazioni e percezione visiva”


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Giovedì 27 febbraio 2025, ore 17. Ingresso libero fino a esaurimento posti.

“Le tecniche della pittura medievale. Materiali, lavorazioni e percezione visiva” è l’ultimo volume di Virgina Caramico, pubblicato da Einaudi, che sarà presentato nella sala conferenze del Museo nazionale di Villa Guinigi, giovedì 27 febbraio 2025, alle 17. Interverranno insieme all’autrice Massimo Dadà, Dirigente delegato per i Musei Nazionali di Lucca; Luisa Berretti, Direttrice Musei Nazionali di Lucca; Andrea De Marchi, professore ordinario di Storia dell’arte medievale, Università di Firenze; Antonella Capitanio, già professore associato di Storia delle arti applicate e dell’oreficeria, Università di Pisa.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il volume è un esercizio di esegesi delle tecniche pittoriche, interpretate non come episodi di adesione normativa a un formulario statico di conoscenze, ma come fenomeni dinamici di cultura visiva, pienamente organici allo stile e all’iconografia.

Dalla progettazione alla finitura delle superfici, le fasi della pittura, in tavola e in muro, sono ripercorse e illustrate sul filo di una rilettura critica del celebre Libro dell’arte di Cennino Cennini (1400-1420 circa) e attraverso una selezione di casi esemplari  guidando lo sguardo a riconoscere le operazioni strumentali a quella valorizzazione mutevole e soggettiva dei materiali che è cifra caratteristica della pittura medievale.

Tutt’altro che inerti infatti, i dipinti medievali sono animati in superficie da trapassi continui di luce, materia e spessori: effetti di pittura a corpo si alternano a campiture levigate, intarsi di opaca immaterialità a fenomeni di lucentezza puntuale, parti concave a inserti in rilievo, e così via. Sin dalle prime fasi del lavoro, i pittori perseguivano la sensibilizzazione ottica delle superfici combinando materiali e lavorazioni in tessiture pittoriche screziate, che reagivano alla variabile incidenza della luce e alla mobilità del punto di vista dei fruitori nello spazio. I modi della percezione cangiante che si realizzava sono poco evidenti all’occhio moderno, abituato a condizioni di fruizione delle opere sempre più  standardizzate e uniformanti.

Museo nazionale di Villa Guinigi