“Silvano. Dio delle selve e custode dei poderi”. Apertura straordinaria e presentazione del nuovo allestimento della scultura restaurata.
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Domenica 13 ottobre 2024, dalle ore 16.
La scultura del dio romano Silvano sequestrata a Rigutino nel 1926 torna nell’esposizione permanente del Museo archeologico nazionale di Arezzo grazie al contributo delle Associazioni del paese in un nuovo allestimento che si inaugura domenica 13 ottobre 2024 alle 16.
Nella Sala delle Ceramiche la direttrice Maria Gatto e la restauratrice Paola Ilaria Mariotti presenteranno i dettagli dell’intervento conservativo dell’opera che sarà esposta nella Sala dei Culti, con visite tematiche dedicate. Ingresso libero.
Il museo sarà anche aperto straordinariamente in orario pomeridiano dalle 14.30-18.30 (ultimo ingresso 17.45) con biglietto ordinario.
Silvano non è un dio frequentemente citato quando si parla di religione romana. Eppure il suo culto ebbe una grande diffusione, specialmente a partire dagli inizi del II secolo d.C. Silvanus proteggeva i boschi (le silvae) e le attività ad essi connesse, ma anche l’agricoltura e la pastorizia, oltre ai confini delle proprietà terriere.
Non deve quindi stupire che il territorio aretino, tanto fittamente abitato e sfruttato in età romana, abbia restituito una testimonianza del suo culto: una scultura in marmo, alta circa 60 cm e di buona fattura, che rappresenta il dio con tutti i suoi tipici attributi.
L’opera, sequestrata dai Carabinieri a Rigutino nel 1926, è stata esposta per molti anni al Museo archeologico nazionale di Arezzo e poi ricoverata nei depositi. Grazie alla collaborazione della vivace comunità di Rigutino, legatissima alla propria storia, e in particolare al supporto delle Associazioni del paese che hanno sostenuto i costi dell’allestimento, è stato possibile riportare la scultura nell’esposizione permanente. La Direzione regionale Musei nazionali Toscana ha contribuito all’operazione con risorse interne: Paola Ilaria Mariotti, funzionaria restauratrice, ha curato il nuovo intervento conservativo dell’opera, il personale di accoglienza ha realizzato disegni illustrativi della scultura e collaborato alle operazioni di allestimento, con il coordinamento della Direzione.
Museo archeologico nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” e Anfiteatro romano