Riaprono al pubblico la Corte del Granaio e il Chiostro dei Silvestrini, tra gli ambienti più antichi dell’intero complesso di San Marco.

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Da giovedì 20 marzo 2025.


Fra le opere più interessanti si segnalano una lastra con arme Prosperi datata 1276 e un elegante monumento della fine del Quattrocento dell’abate Vincenzo Trinci. Al di là dell’interesse artistico il Sepolcreto è comunque di notevole interesse storico per lo scorcio di panorama che offre sulla composizione sociale di quel quartiere cittadino, trovandosi accanto agli stemmi dei nobili quelli di persone comuni individuate dalla loro attività artigianale, professionale o commerciale.


Nell’adiacente corte, già detta Corte del Granaio perché anticamente usata per il deposito delle granaglie, si incontrano portali e colonne provenienti dallo smembramento di chiese e di edifici storici distrutti, tra cui i resti delle Porte di San Leo, che sorgevano presso l’attuale via dei Brunelleschi, e il Portale del Giardino dei Pazzi, sormontato da una testa di leone.
Nella corte si trovano anche altre due protomi leonine, simboli del libero Comune medioevale, il cosiddetto Marzocco, nonché dell’evangelista San Marco, realizzate tra il 1513-1515 nei primi anni del pontificato del papa fiorentino Leone X, destinate al fregio del tamburo della cupola del Duomo, progettato da Baccio d’Agnolo.
Museo di San Marco