Direzione regionale musei della Toscana

Scambio di opere del Beato Angelico tra il Museo di San Marco e gli Uffizi. Esposta da oggi a San Marco la Tebaide nella Sala del Beato Angelico e agli Uffizi l’Incoronazione della Vergine riunita alla sua predella.


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Da giovedì 28 marzo 2024.

Al Museo di San Marco  nella ‘Sala del Beato Angelico’ dove è esposta la più grande collezione di opere  pittoriche del Beato Angelico,  è stata trasferita dagli Uffizi la tavola con la Tebaide,  attribuita generalmente al Frate pittore domenicano. La Tebaide,  arriva agli Uffizi nel 1783 con l’attribuzione a Gherardo Starnina e viene riferita per la prima volta agli inizi dell’Angelico da Roberto Longhi (1940), ma la sua attribuzione si afferma soltanto a partire dagli anni ’90 del Novecento.

Il dipinto rappresenta con una ricchezza straordinaria di particolari le vite dei Santi Padri nel deserto, presso Tebe. Un paesaggio eremitico e montuoso, con a valle un fiume pieno di barchette, è popolato da una serie di piccoli personaggi che si affaccendano presso i romitori dei monaci; e poi animali, santi che resistono alle tentazioni del maligno, chiese, orti, alberi e una piccola folla di fedeli che vegliano Sant’Efrem. La scena è priva di un punto focale preciso e si scompone in una miriade di dettagli che inducono lo sguardo a perdersi, nella ricerca di particolari aneddotici e curiosi.

Contemporaneamente si ricompone dopo molti decenni alla Galleria degli Uffizi un capolavoro del Beato Angelico: l’antica pala con l’Incoronazione della Vergine. Il dipinto è stato infatti appena riunito con alla sua predella con  lo Sposalizio e i Funerali della Vergine, dalla fine della seconda guerra mondiale custodita sempre a Firenze, ma nel Museo di San Marco. I visitatori possono adesso ammirare nel museo vasariano l’opera nella sua interezza

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“L’ iniziativa si inserisce nei consolidati rapporti tra i musei fiorentini della Direzione regionale e le Gallerie degli Uffizi, rapporti fondati su un’eredità e una storia comuni di ascendenza medicea, poi lorenese e quindi sabauda, che sostanziano e strutturano l’intero sistema museale cittadino. L’arrivo della Tebaide a San Marco, esposta nella sala interamente dedicata alle pitture su tavola del Frate, costituirà un ulteriore motivo di interesse e di arricchimento per il pubblico selezionato ed esigente del Museo, diretto negli ultimi anni da Angelo Tartuferi, ed al quale la Direzione regionale musei della Toscana ha dedicato nel tempo energie ed impegno per la cura e la valorizzazione degli ambienti monumentali, delle opere, delle collezioni e dei nuovi allestimenti museali in costante rinnovamento”.

La pala con l’Incoronazione, lo Sposalizio e i Funerali della Vergine proviene dalla chiesa fiorentina di Sant’Egidio; il suo arrivo alla Galleria degli Uffizi è databile intorno ai primi anni del Novecento. Le sorti della tavola e della predella si biforcano dopo la seconda guerra mondiale: per proteggerla dai bombardamenti e dalle razzie dell’esercito nazista, la pala viene infatti portata via da Firenze e spostata al sicuro in varie località segrete, tra le quali il castello di Poppi e la villa Medicea di Poggio a Caiano. Terminato il conflitto, l’opera viene divisa in due parti: la tavola, che torna agli Uffizi, e la predella, che viene inviata al museo di San Marco. Dove rimane per decenni; fino alla riunificazione di oggi.

“Questo scambio di opere, voluto fortemente dalla nuova direzione dalle Gallerie – sottolinea il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde –  è coerente con l’orientamento scientifico a noi caro, ovvero va nel senso di una ricomposizione filologica delle collezioni e della storia universale degli Uffizi”.

Al museo di San Marco arrivano dagli Uffizi anche quattro tavole monocrome di ignoto pittore del XVII secolo raffiguranti Santi domenicani, finora custodite nel Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie, ma che alla fine Settecento si trovavano nella Spezieria del convento di San Marco, che dopo il restauro saranno esposte nel museo.

 

 


Museo di San Marco