Museo archeologico nazionale di Firenze
BIGLIETTI (inclusa la Sala Mostre)
Intero € 8,00 ridotto € 2,00
Riduzioni e gratuità secondo le norme di legge previste per i musei statali.
I gruppi e le visite guidate saranno consentiti fino a un massimo di 25 persone in totale, con prenotazione obbligatoria per i gruppi superiori alle 10 unità.
I biglietti sono in vendita anche on-line
Prenotazioni facoltative tel +39 055 294883.
Costo della prenotazione: € 3.00.
Il biglietto è acquistabile anche con il bonus cultura 18app
La formazione del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, uno dei più antichi in Italia e ad oggi il più grande museo archeologico d’Italia a nord di Roma, si colloca all’interno di un fenomeno di portata europea: la nascita di musei come istituzioni statali legate alla formazione delle nazioni moderne. Nel quadro di un programma più ampio di riordinamento dei musei della città mediante lo smembramento delle collezioni della Galleria degli Uffizi, il Museo (istituito con Regio decreto del 17 Marzo 1870) fu inaugurato dal re Vittorio Emanuele II il 12 Marzo 1871 nel cd. “Cenacolo di Foligno”, in via Faenza, con le collezioni del Museo Etrusco, che comprendeva anche le antichità greche e romane delle collezioni medicee e lorenesi.
Nella stessa sede di via Faenza era già stato allestito, nel 1855, il Museo Egizio, secondo in Italia solo a quello di Torino, che comprendeva alcune antichità già presenti dal XVIII secolo nelle collezioni medicee, ma ampiamente incrementato per merito del Granduca di Toscana Leopoldo II, che, oltre ad acquistare alcune collezioni private, finanziò – insieme a Carlo X, re di Francia – una spedizione scientifica in Egitto, diretta da Jean-François Champollion, il decifratore dei geroglifici, e dal pisano Ippolito Rosellini, suo amico e discepolo, che sarebbe diventato il padre dell’egittologia italiana.
I numerosi oggetti raccolti durante il viaggio, sia eseguendo scavi, sia acquistando reperti da mercanti locali, furono equamente suddivisi al ritorno tra il Louvre di Parigi e Firenze. L’incremento delle collezioni rese presto inadeguati i locali di via Faenza e nel 1880 il Museo Archeologico fu collocato nella sede attuale del Palazzo della Crocetta, restaurato e integrato nel 1619-20 da Giulio Parigi come residenza di Maria Maddalena, sorella del Granduca Cosimo II de’ Medici. Tra questo palazzo e l’adiacente basilica della SS. Annunziata fu anche realizzato un corridoio sopraelevato per permettere alla principessa, che secondo quanto riportato dalle fonti era nata ‘malcomposta nelle membra’, di assistere non vista alle cerimonie religiose.
Il Museo Egizio, riordinato a partire dal 1880 dall’egittologo piemontese Ernesto Schiaparelli, futuro direttore del Museo Egizio di Torino, e il Museo Etrusco-Romano, che gli era stato affiancato nel 1870, furono trasferiti in questa stessa sede nel 1883 e inaugurati come Regio Museo Archeologico sotto gli auspici dei reali Umberto e Margherita di Savoia, come ricordano le iscrizioni in geroglifici dipinte nelle sale I e II. Con Schiaparelli le collezioni fiorentine ebbero un notevolissimo incremento, grazie ai suoi scavi e acquisti effettuati in Egitto prima di trasferirsi a Torino. L’ultimo gruppo di raccolte pervenute al Museo Egizio di Firenze consiste in donazioni di privati e di istituzioni scientifiche, tra cui va ricordata quella dell’Istituto Papirologico Fiorentino di reperti provenienti dagli scavi effettuati ad Antinoe tra il 1934 ed il 1939, comprendente una collezione di stoffe di epoca copta che è fra le più ricche e importanti del mondo.
Nel primo decennio di attività, Luigi Adriano Milani, che nel 1884 iniziò a lavorare per il Museo come “Adiutore” e poi, dal 1900 fino alla sua morte (1914) come Direttore, ne curò il nuovo allestimento, mantenendo il vecchio criterio espositivo per le antiche collezioni, finalizzato a sottolineare il processo evolutivo della creazione artistica, ma utilizzò il metodo storicistico per i reperti dei nuovi scavi, costituendo al piano terreno i primi nuclei del futuro Museo Topografico, che porterà a compimento nel 1998. Solo parzialmente riuscì a realizzare invece il progetto di portare nel museo tutte le sculture antiche conservate nei giardini e nei palazzi fiorentini; il lotto ridotto che riuscì ad ottenere fu collocato nelle arcate del corridoio mediceo e nel giardino antistante. In compenso, tra il 1890 e il 1898 giunsero dagli Uffizi alcuni dei grandi bronzi etruschi, greci e romani e moltissimi bronzetti antichi delle collezioni medicee e lorenesi (1890), oltre alla raccolta numismatica (1895) e a quella glittica (1898).
Nel cortile del palazzo furono allestiti i resti dei monumenti romani venuti alla luce nel corso dei lavori di ristrutturazione del centro di Firenze alla fine del XIX secolo.
Il 5 Maggio 1898 fu inaugurata l’importante sezione del Museo Topografico dell’Etruria, realizzata da L.A. Milani, che nello spazio di diciassette sale illustrava la storia degli Etruschi attraverso i materiali raccolti nel corso degli scavi condotti nel territorio dell’antica Etruria; nel Giardino storico, aperto al pubblico nel 1902 alla presenza della Regina Elena, furono ricostruite con i materiali originali alcune tombe etrusche monumentali, per documentare i principali tipi architettonici funerari impiegati dai quali provenivano i reperti esposti nelle adiacenti ambienti del Museo.
Dopo la morte di Milani, la ripresa iniziò con il Soprintendente Antonio Minto, che attuò una vasta trasformazione dell’allestimento del Palazzo della Crocetta, recuperando per l’esposizione il secondo piano, che fino al 1925 aveva ospitato la Galleria degli Arazzi, una raccolta di arazzi e stoffe antiche. Vi furono esposte tra l’altro le collezioni ceramiche greche, etrusche e romane, le terrecotte etrusche, la gipsoteca e la Regia Galleria della Pittura etrusca, con i facsimili eseguiti da Guido Augusto Gatti a partire dal 1899. Inoltre, il Museo Topografico, importantissima innovazione nella concezione ante litteram della moderna museologia, fu progressivamente ampliato fino a un totale di 52 sale. Nel 1942 fu acquistata parte del Palazzo degli Innocenti, nella quale fu realizzato il nuovo ingresso da Piazza SS. Annunziata; ma i due piani superiori, pur ristrutturati, non furono mai adibiti ad allestimento museale, ma alla sezione dei magazzini.
L’alluvione del 1966 distrusse completamente il Museo Topografico e attualmente più di centomila oggetti di straordinario valore sono depositati nei magazzini e per mancanza di adeguati spazi espositivi sono fruibili al pubblico solo in occasione di mostre temporanee.
Oggi, nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze è possibile ammirare gran parte delle antiche collezioni mediceo-lorenesi (ceramiche, bronzi e sculture litiche), la collezione dei bronzetti etruschi (con allestimento storico), quella dei bronzetti greco-romani (tre sale riallestite nel 2018), il Monetiere (riaperto nel 2019), una delle più grandi e più complete raccolte pubbliche di monete antiche, la Galleria delle Gemme (riaperta nel 2018 nel Corridoio di Maria Maddalena de’ Medici), una fra le più grandi e prestigiose del mondo, il Museo Egizio (inclusa una selezione delle stoffe copte), parte della sezione topografica, con grandi complessi funerari etruschi provenienti da tombe principesche, il giardino monumentale e una ricca selezione dei vasi greci rinvenuti nelle tombe etrusche (e non solo), alcuni di quali rinomati in tutto il mondo, come il celebre Vaso François, la cui sala è stata riallestita secondo moderni principi, nel 2018.
Biblioteca e archivio storico e fotografico.
Il programma delle attività didattiche gratuite per le scuole 2024-2025
Ascolta le puntate di RAI Radio3 dedicate al Cratere attico detto Vaso François e all’Enigma dell’Idolino di Pesaro con il commento del direttore del Museo dott. Mario Iozzo.
Visita le nuove sale dedicate al Vaso François, al Sarcofago delle Amazzoni e ai Bronzetti greco-romani e guarda ilvideo di presentazione.
Visita la nuova sezione dedicata alla Collezione di gemme antiche dei Medici e dei Lorena e la Testa Lorenzini, capolavoro della scultura etrusca acquistata dal MIBAC, esposta permanentemente al pubblico nella sezione etrusca.
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